E anche se questa questione è diventata un argomento logoro e provoca allergie in molti sul mercato, non può essere ignorata a causa della sua importanza non solo per il mercato finanziario degli Stati Uniti, ma anche per i mercati globali in generale.
Attualmente, sui mercati si osserva una fase di consolidamento in attesa dell'intervento di Jerome Powell, che avrà luogo oggi. Vogliono sentire di nuovo da lui una posizione più chiara e precisa sulla probabilità di un altro aumento dei tassi entro la fine dell'anno in corso. I commenti di altri due rappresentanti della Federal Reserve, Kashkari e Waller, rilasciati ieri, non hanno dato nulla di particolarmente nuovo. Si è trattato dello stesso discorso sulla possibilità che non sia necessario aumentare ulteriormente i tassi, poiché il rendimento elevato dei titoli di Stato sta già producendo il suo effetto, riducendo la domanda di moneta.
Ora vediamo se ci si può aspettare qualcosa di nuovo dai commenti non solo dei dirigenti delle banche federali, ma anche del presidente della Federal Reserve.
Probabilmente, non verrà detto nulla di nuovo. La ragione principale di ciò risiede nella molteplicità di fattori che influenzano le diverse condizioni, che nel complesso creano il concetto di incertezza. Né Powell né i suoi colleghi della Federal Reserve sanno cosa accadrà neanche nel futuro immediato, figuriamoci in prospettive più lontane. Ecco perché gli investitori, alla luce delle ultime riunioni della Federal Reserve e dei commenti dei capi delle banche federali, non vedono alcuna concretezza. Tuttavia, ci sono anche dei vantaggi in questo.
I partecipanti al mercato comprendono già che la crescita economica debole, il fallimento del mercato del lavoro e il rendimento elevato dei titoli del Tesoro rappresentano appieno la situazione dell'economia americana. Dopo la pubblicazione dei dati sull'occupazione, la prossima attenzione del mercato sarà rivolta alla pubblicazione dei nuovi dati sull'indice dei prezzi al consumo di ottobre (CPI), che saranno resi noti il 14 novembre. Se mostrerà anche una leggera diminuzione rispetto ai dati di settembre, potrebbe diventare un forte catalizzatore per la crescita della domanda di asset rischiosi. In tal caso, il dollaro potrebbe subire pressioni simili a quanto è accaduto dopo i dati sull'occupazione della scorsa settimana. E la ragione principale di ciò, ovviamente, saranno le crescenti speranze che la Fed, nonostante la retorica a volte dura, rinuncerà un altro rialzo dei tassi, ponendo di fatto fine al ciclo di rialzi dei tassi di interesse quest'anno.
E per il momento, è molto probabile che sui mercati prevalga il periodo di consolidamento iniziato.
Previsione per oggi:
AUD/USD
La coppia sta scambiando al di sotto del livello di resistenza di 0,6450, il superamento del quale potrebbe portarla a salire fino a 0,6525.
USD/CAD
La coppia si trova al di sotto di un forte livello di resistenza. Se questo livello non viene superato, è probabile che la coppia scenda verso 1,3695.