L'incertezza riguardo all'accuratezza dei dati ufficiali e all'entità della pressione sui salari potrebbe costringere la Banca d'Inghilterra a mantenere i tassi di interesse a un livello elevato per un periodo più prolungato.In un discorso tenuto ieri alla London Business School, il vicegovernatore della Banca d'Inghilterra Ben Broadbent ha dichiarato che attualmente i dati disponibili sono oggetto di una revisione approfondita e che prima di considerare la possibilità di ridurre i tassi di interesse, serve un rallentamento più profondo dell'inflazione salariale. Aggiungendo che l'incertezza creata dai dati significa che la reazione sarà ritardata rispetto a un mondo di informazioni perfette e complete.
Gli ultimi dati sul mercato del lavoro forniti dall'Ufficio per le statistiche nazionali la scorsa settimana mostrano che la crescita delle retribuzioni, compresi i bonus, è scesa dall'8% al 7,2%.
Secondo Broadbent, considerando la volatilità delle stime ufficiali e la discrepanza tra i loro indicatori, probabilmente sarà necessario più tempo per una revisione completa prima che il Comitato per la politica monetaria possa giungere alla conclusione che la situazione si sta muovendo verso una riduzione costante.
La scorsa settimana, per la terza riunione consecutiva, la Banca d'Inghilterra ha mantenuto i tassi di interesse al massimo in 15 anni, affermando che il costo del finanziamento dovrà rimanere elevato per un periodo più prolungato.
Esiste tuttavia la possibilità che il primo taglio dei tassi di interesse avverrà a maggio del prossimo anno, mentre il taglio dei tassi di giugno è già stato completamente scontato dai mercati.
Nella votazione sulla politica monetaria, Broadbent ha sostenuto la maggioranza dei membri del Comitato, che erano favorevoli a mantenere i tassi di interesse al massimo di 15 anni al 5,25%.