Non appena i rappresentanti della Banca d'Inghilterra hanno dichiarato la loro riluttanza a ridurre i tassi di interesse a causa dell'elevata inflazione, il tasso di crescita dei prezzi al consumo è rallentato dal 4,6% al 3,9%, nonostante si prevedesse che l'inflazione sarebbe scesa solo al 4,3%. E la sterlina è subito crollata. Dopotutto, se proprio ieri mattina tutti fossero sicuri che tra le principali banche centrali quella britannica sarebbe stata l'ultima ad iniziare ad allentare la politica monetaria, dopo i dati sull'inflazione la situazione è leggermente cambiata. Almeno per quanto riguarda il fatto che un cambiamento nella disparità dei tassi di interesse a favore della sterlina è estremamente improbabile.
La moneta unica europea ha registrato un calo estremamente insignificante. Non sono stati pubblicati dati per l'Europa e la moneta unica europea si è leggermente indebolita a causa del deprezzamento della valuta britannica.
L'unica cosa a cui puoi prestare attenzione oggi sono le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Ma potranno influenzare poco, poiché i cambiamenti possono essere di natura puramente simbolica. Ad esempio, il numero delle richieste iniziali a quanto pare aumenterà di 7.000, il numero delle richieste ripetute dovrebbe diminuire di 1.000, ma è inutile tenere conto dei dati sul PIL degli Stati Uniti per il terzo trimestre, trattandosi di dati definitivi si intendono solo confermare le valutazioni precedenti. E sono già stati presi in considerazione dal mercato.
L'euro ha ridotto il volume delle posizioni corte rispetto al dollaro vicino al livello di 1,1000. Questo passaggio ha portato ad un altro rimbalzo dei prezzi dal livello di resistenza. In caso di successive dinamiche al ribasso, la quotazione potrebbe scendere al livello di 1,0900. Per quanto riguarda la tendenza al rialzo, per il suo prolungamento è necessario stabilizzare il prezzo sopra il livello di 1,1000.
La coppia valutaria GBP/USD, durante la sua dinamica ribassista, ha prolungato il ciclo correttivo operante sul mercato. Un successivo aumento del volume delle posizioni corte sulla sterlina potrebbe verificarsi attorno al livello di 1,2600. Fino ad allora non si può escludere lo scenario di un ritorno dei prezzi verso 1,2700.