A seguito del calo dei dati del Westpac Consumer Sentiment Index di gennaio, la coppia AUD/USD si è trovata ad affrontare un'ulteriore pressione al ribasso.
Questo sviluppo degli eventi potrebbe rafforzare l'opinione che alla prossima riunione del consiglio di amministrazione della Banca di Riserva dell'Australia (RBA) a febbraio non verrà attuato un inasprimento della politica monetaria. Di conseguenza, il dollaro australiano potrebbe continuare a diminuire.
L'indice della fiducia dei consumatori in Australia, pubblicato dalla facoltà di economia e commercio dell'Istituto di Melbourne, è sceso dell'1,3% rispetto all'aumento precedente del 2,7%. Lunedì, i dati sull'inflazione hanno indicato una crescita.
L'indice del dollaro statunitense è leggermente salito, sostenuto dal rendimento ottimistico dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti. Probabilmente, la fiducia degli investitori nel dollaro sta tornando dopo le dichiarazioni aggressive del presidente della Federal Reserve di Atlanta (Fed), Raphael Bostic, durante il fine settimana. Bostic ha ipotizzato che se i politici abbasseranno i tassi di interesse troppo presto, l'inflazione sarà irregolare e ondulante, avvertendo che nei prossimi mesi il calo dell'inflazione al target del 2,0% della Banca centrale dovrebbe rallentare.
Inoltre, il dollaro statunitense si sta rafforzando a causa del conflitto tra Israele e la Striscia di Gaza, che ha portato a interruzioni commerciali nel Mar Rosso.
Per quanto riguarda le prossime azioni nella coppia AUD/USD, oggi è opportuno prestare attenzione all'intervento di Waller della Federal Reserve, nonché all'indice di produzione Empire State a New York di gennaio, i cui dati saranno pubblicati durante la sessione americana. Mentre per domani sono previsti i dati sul Prodotto Interno Lordo (PIL) della Cina e sulle vendite al dettaglio. Questi dati sono anch'essi degni di nota per coloro che negoziano questa coppia.
Nella tabella seguente è riportata la variazione percentuale del dollaro australiano rispetto alle principali valute ad oggi quotate.
Il dollaro australiano è stato il più debole contro il dollaro statunitense.