A partire da marzo, la Russia sospende l'esportazione di benzina per sei mesi al fine di garantire forniture sufficienti al mercato interno durante il periodo di massima domanda. Lo ha riferito il quotidiano RBC, citando un rapporto che menziona l'appello del vice primo ministro, Alexander Novak, per una temporanea sospensione dell'esportazione di benzina.
Questa sarà la seconda restrizione all'esportazione di benzina introdotta dalla Russia negli ultimi sei mesi. A settembre dell'anno scorso, il governo aveva già sospeso la vendita di benzina all'estero a causa di problemi legati alle forniture interne, poiché molte raffinerie di petrolio stavano entrando in un prolungato periodo di manutenzione tecnica.
Con il riscaldamento delle temperature, l'attività agricola si intensifica, portando a un aumento della domanda interna di carburante. Inoltre, sta iniziando la nuova stagione di manutenzione tecnica delle raffinerie di petrolio, il che comporterà una riduzione delle forniture. Novak ha comunicato questa situazione al primo ministro in una lettera datata 21 febbraio.
Quando l'anno scorso l'esportazione dalla Russia è stata sospesa, la restrizione ha riguardato anche il carburante diesel. Questo ha suscitato preoccupazioni riguardo a una possibile carenza di forniture nei mercati chiave, in particolare in Europa e negli Stati Uniti.
Secondo gli analisti, le forniture globali di carburante diesel sono state limitate per diversi anni, e solo la crescita economica debole nei paesi sviluppati ha impedito che la situazione si trasformi in una vera e propria carenza. Questa preoccupazione è stata riproposta a causa dei segni di ripresa dell'economia degli Stati Uniti, il che ha portato John Kemp di Reuters a predire la possibile ripresa di una carenza di carburante diesel, poiché le scorte di distillati nel paese rimangono al di sotto delle medie stagionali.
