Secondo le stime preliminari, il tasso di crescita dei prezzi al consumo è rallentato dal 2,6% al 2,2%, il che ha portato a un ulteriore rafforzamento del dollaro. Nonostante la Federal Reserve abbia chiaramente indicato l'inizio di una politica monetaria più accomodante, l'inflazione in Europa è inferiore e sta rallentando più rapidamente rispetto agli Stati Uniti. Pertanto, il differenziale dei tassi d'interesse continuerà a favorire il dollaro. Il calo della moneta unica europea potrebbe essere stato anche più marcato, se non fosse stato per i dati sulla disoccupazione nell'Eurozona, che è scesa dal 6,5% al 6,4%, mentre si prevedeva che rimanesse stabile.
Oggi il mercato probabilmente si consoliderà intorno ai livelli raggiunti venerdì, dato che negli Stati Uniti è festivo per il Labor Day. Con i mercati americani chiusi, l'attività sul mercato globale tende a rallentare.
L'euro, nella fase correttiva rispetto al dollaro USA, ha raggiunto la fascia superiore del livello psicologico di 1,1000/1,1050, dove si è osservata una riduzione dei volumi delle posizioni corte.
Lo strumento tecnico RSI H4 ha raggiunto la zona di ipervenduto, segnalando una diminuzione dei volumi delle posizioni corte.
Per quanto riguarda l'indicatore Alligator H4, le linee mobili MA sono orientate verso il basso, in linea con la fase correttiva.
Aspettative e prospettive
Il livello psicologico funge da supporto per i venditori, il che, secondo la teoria dell'analisi tecnica, potrebbe portare alla conclusione del ciclo correttivo. In questo scenario, potrebbe verificarsi un aumento graduale del volume delle posizioni lunghe sull'euro. Tuttavia, bisogna considerare che l'ampiezza complessiva del livello psicologico di 1,1000 è di 100 punti, ovvero 50 punti in entrambe le direzioni.
L'analisi integrata degli indicatori nel breve e intraday indica una fase correttiva dei prezzi. Nel periodo medio, gli indicatori sono orientati verso un trend rialzista.