I prezzi del gas continuano a precipitare, registrando la quinta sessione consecutiva di ribassi. Attualmente, le quotazioni si avvicinano alla soglia psicologica dei 3 dollari. Tuttavia, analizzeremo il quadro tecnico più avanti.
Ieri è emersa la notizia che la Commissione Europea ha promesso all'Ungheria di adoperarsi per il ripristino del transito del gas russo attraverso l'Ucraina. Lo ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Se ciò non accadrà, entro sei mesi l'Ungheria porrà il veto al rinnovo delle sanzioni contro la Russia, in quanto non verranno rispettate le garanzie sulla sicurezza energetica del Paese.
Orbán ha sottolineato che per l'Ungheria la sicurezza energetica è una priorità assoluta e che qualsiasi ostacolo nel transito del gas potrebbe avere gravi ripercussioni sull'economia nazionale. Il premier ha evidenziato che le risorse energetiche sono fondamentali per garantire il funzionamento dell'industria e la stabilità dei consumi della popolazione. Per questo motivo, ha chiesto l'apertura immediata di negoziati con l'Ucraina per il ripristino delle forniture di gas.
Sebbene l'Ungheria stia cercando di diversificare le fonti di energia, la situazione attuale delle forniture di gas resta critica. Orbán ha affermato che, nonostante le tensioni politiche, l'approvvigionamento di gas russo è temporaneamente indispensabile per garantire la stabilità energetica.
Se l'Ucraina non rispetterà i suoi impegni per il ripristino del transito, l'Ungheria è pronta ad adottare misure drastiche. Con la minaccia di porre il veto al rinnovo delle sanzioni, potrebbero emergere nuove tensioni nei rapporti con l'Ucraina e con i partner occidentali. "L'Ungheria non permetterà il prolungamento delle sanzioni dell'UE contro la Russia se la Commissione Europea non fornirà garanzie sulla sicurezza energetica", ha dichiarato Orbán. "Tutti vogliamo che le sanzioni dell'UE contro la Russia vengano revocate".
Nel frattempo, le filiali centroasiatiche di Gazprom Neft sono finite sotto le nuove sanzioni statunitensi, aggiungendo ulteriore tensione nei rapporti tra Occidente e Russia. Le misure economiche imposte da Washington mirano a limitare l'accesso ai mercati internazionali per le aziende che operano attivamente in Kazakistan e Uzbekistan. Questo potrebbe avere ripercussioni negative sia sui risultati finanziari di queste società, sia sulla sicurezza energetica della regione.
Le sanzioni potrebbero innescare una reazione a catena, colpendo non solo Gazprom Neft, ma anche le economie locali, che dipendono dagli investimenti e dalle tecnologie delle aziende russe. Nel contesto delle trasformazioni globali nel settore energetico, queste misure rendono l'Asia centrale un'area chiave nella lotta per l'influenza tra diversi attori globali, spingendo i paesi della regione a rivedere le proprie strategie di cooperazione.
Inoltre, l'inasprimento delle sanzioni potrebbe spingere questi paesi a cercare nuovi partner e opportunità di investimento. Alcuni governi hanno già espresso la volontà di rafforzare la collaborazione con le nazioni centroasiatiche, proponendo soluzioni alternative per le forniture energetiche e l'innovazione tecnologica.
Analisi tecnica del gas naturale (NG)
I compratori devono puntare al recupero del livello di 3.104. La rottura di questa soglia aprirà la strada a 3.268 e successivamente a 3.422. L'obiettivo più distante sarà l'area di 3.567. In caso di ulteriore ribasso, il primo supporto chiave si trova in zona 2.922. La rottura di questo livello potrebbe rapidamente far scendere il prezzo verso 2.732. L'obiettivo più lontano sarà l'area di 2.532.
