Dopo che i mercati hanno reagito alla notizia dell'inizio dei negoziati tra Russia e Stati Uniti, avviati dopo la telefonata di D. Trump a V. Putin, gli investitori hanno riportato l'attenzione sulle tensioni legate alle guerre commerciali tra gli USA e diversi Paesi.
Sì, in effetti, dopo l'ottimismo riguardo alla ripresa delle relazioni tra Stati Uniti e Russia, il ritorno alla realtà, dove D. Trump rimane il principale artefice della politica commerciale, non si è rivelato così incoraggiante. Martedì, il dollaro USA, misurato dall'indice ICE, si è rafforzato fino a 106.7, recuperando dai minimi degli ultimi 11 settimane, dopo che il presidente ha dichiarato che le tariffe per Canada e Messico "saranno applicate" alla scadenza della proroga di un mese, prevista per la prossima settimana. Le speranze che questi due Paesi potessero raggiungere un accordo con l'amministrazione Trump per congelare la guerra commerciale sono state smentite dai successivi commenti del presidente, costringendo i mercati a rivedere le loro aspettative.
Ora gli operatori di mercato si concentrano sul prossimo rapporto sull'indice dei prezzi PCE e sulla seconda revisione del PIL del quarto trimestre dell'anno scorso, che potrebbero fornire indicazioni sul futuro della politica monetaria.
La scorsa settimana, l'indice PMI del settore dei servizi ha inaspettatamente registrato una contrazione a 49.7 punti da 52.9 punti, nonostante la crescita nel settore manifatturiero. Inoltre, il sentiment dei consumatori negli Stati Uniti, secondo i dati dell'Università del Michigan, è peggiorato a causa delle preoccupazioni sull'inflazione persistente. Quest'ultima, combinata con la politica protezionistica di Trump, potrebbe continuare a salire.
In questo contesto, i mercati azionari statunitensi continuano a non mostrare una direzione chiara. L'unica tendenza evidente è stata quella del dollaro e dell'oro: il primo ha subito pressioni per l'incertezza sulla politica monetaria, mentre il secondo ha guadagnato terreno come asset rifugio. Su questa scia, il SPDR Gold Trust, il più grande ETF garantito da oro al mondo, ha annunciato venerdì che le sue riserve sono salite a 904.38 tonnellate, il livello più alto da agosto 2023.
Cosa aspettarsi oggi sui mercati?
Si prevede che il mercato azionario statunitense, così come quello delle criptovalute, si consolidi in un range laterale. Per quanto riguarda il dollaro, potrebbe verificarsi un pullback locale dell'indice ICE fino a 106.75, ma senza segnali di un'inversione di tendenza. Il focus degli operatori sarà sulla pubblicazione dell'indice PCE, un indicatore chiave per le decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse, oltre alla seconda stima del PIL del quarto trimestre 2024.
Previsioni della giornata:
GOLD
Il prezzo dell'oro si mantiene vicino al massimo storico, ma a causa dell'ipercomprato potrebbe verificarsi un calo locale fino a 2903.00, se verrà superato il livello di 2932.70.
CL
Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a muoversi nel range 70.30-73.50. Per ora sembra destinato a rimanere in questo intervallo, riflettendo un equilibrio di mercato tra domanda e offerta. Considerando ciò, è possibile prevedere un pullback locale verso il limite superiore del range.
