NVIDIA non ha brillato nel suo report sugli utili e lo S&P 500 è crollato dopo un iniziale rally. Inoltre, Donald Trump minaccia l'Unione Europea con dazi del 25%, mentre le conseguenze della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbero rivelarsi ancora più devastanti per l'economia americana di quanto si pensi attualmente.
NVIDIA è considerata il simbolo dell'intelligenza artificiale, uno dei tanti fattori che hanno permesso allo S&P 500 di crescere oltre il 20% nel 2023 e nel 2024. Nel quarto trimestre, i ricavi del colosso tecnologico sono aumentati del 78% su base annua, raggiungendo $39,3 miliardi. Anche la previsione per gennaio-marzo 2025 di $43 miliardi ha superato le aspettative di Wall Street.
Andamento degli utili trimestrali di NVIDIA
Sembrava che il titolo fosse destinato a crescere ulteriormente, ma invece ha ritracciato dopo il rally iniziale. Gli investitori sono rimasti delusi dal fatto che i ricavi abbiano superato le previsioni di consenso solo di $1,2 miliardi. Questo è l'incremento più basso dal 2023, quando è iniziato il boom dell'intelligenza artificiale. Inoltre, NVIDIA ha dichiarato che la sua nuova gamma di prodotti Blackwell, che include chip AI e sistemi di calcolo avanzati, avrà un impatto negativo sui margini lordi per gran parte del 2025.
Gli investitori hanno reagito con cautela alle dichiarazioni di Donald Trump, secondo cui la Casa Bianca sta valutando l'introduzione di dazi del 25% sull'Unione Europea. Bruxelles ha già preparato una lista di misure di ritorsione, aumentando il rischio di una guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa, che potrebbe colpire il commercio internazionale, l'economia globale e i mercati finanziari.
Le ripercussioni della politica protezionistica americana nei confronti della Cina potrebbero essere ancora più gravi per gli Stati Uniti di quanto previsto. I dati commerciali tra USA e Cina sono discordanti. Secondo gli Stati Uniti, tra il 2018 e il 2024 la quota di importazioni dalla Cina è scesa dal 21,6% al 13,4%, con una riduzione del volume da $503 miliardi a $439 miliardi. Secondo la Cina, invece, la quota di esportazioni verso gli USA è calata solo del 2,5%, ma il volume è aumentato di $91,2 miliardi, raggiungendo $524 miliardi. Questa discrepanza potrebbe essere dovuta alle spedizioni inferiori a $800, che attualmente non sono soggette a dazi doganali. Se il governo USA decidesse di tassarle, l'inflazione americana potrebbe accelerare più rapidamente del previsto.
Di conseguenza, la Federal Reserve potrebbe essere costretta a mantenere il tasso sui federal funds al 4,5% più a lungo di quanto previsto dal mercato. Rafael Bostic, presidente della Federal Reserve di Atlanta, ha dichiarato che la Fed è esattamente dove deve essere e che, dopo aver raggiunto gli obiettivi sull'occupazione, l'attenzione della banca centrale sarà rivolta all'inflazione. Una pessima notizia per il mercato azionario.
Analisi tecnica: S&P 500 sotto pressione
Sul grafico giornaliero dello S&P 500, il ritracciamento verso 6.000, in corrispondenza del livello di Fibonacci del 38,2% dell'onda 4-5, dopo la formazione della quinta onda del pattern Cuneo di espansione, ha permesso di aumentare le posizioni short aperte a 6.083. Devono essere mantenute. Target ribassisti: 5.830 e 5.750.
