Dalla grandezza al ridicolo in un solo passo. Dal "Buy American" al "Sell American", nient'altro. E fare questo passo è stato possibile grazie al downgrade dell'agenzia di rating statunitense Moody's. L'agenzia ha fatto riferimento al crescente disavanzo di bilancio, che ha alimentato l'interesse degli investitori verso il tema della de-dollarizzazione.
Il dollaro riceve colpi da più direzioni. Il verdetto di Moody's ha innescato un aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro sia nominali che reali. Per un'economia che sta già rallentando, questa è una pessima notizia. Per i risultati finanziari delle società americane, anche. I costi aumentano, i profitti diminuiscono. Tutto ciò alla fine porterà alla caduta dello S&P 500. Insieme a lui, crollerà il dollaro americano, che di recente non può essere definito in altro modo: una valuta rischiosa.
Dinamica del rendimento delle obbligazioni USA
Allo stesso tempo, la decisione di Moody's solleva dubbi circa l'estensione da parte del Congresso di un pacchetto di stimoli fiscali sotto forma di tagli fiscali, su cui fa affidamento Donald Trump.
Secondo Bank of America l'incertezza fiscale, il rallentamento dell'economia e l'incertezza della politiche della Casa Bianca sono i principali motori della tendenza al ribasso dell'indice USD. Altri fattori includono la diversificazione dei portafogli a favore di asset non statunitensi, il deterioramento del conto capitale e l'intenzione del presidente degli Stati Uniti di indebolire il dollaro.
L'Europa, invece, ottiene preferenze grazie al passaggio dal rigore fiscale alla prodigalità. Secondo Bloomberg, i 27 stati membri dell'Unione Europea hanno approvato il fondo per la difesa da 150 miliardi di dollari. Il suo utilizzo darà impulso all'accelerazione dell'economia del blocco valutario.
Sebbene la Commissione europea preveda un rallentamento dell'inflazione della zona euro al 2% nel 2025 e successivamente all'1,7% grazie all'afflusso di beni cinesi, al rafforzamento dell'euro e alla riduzione dei costi dell'elettricità, ciò non spaventa i tori dell'EUR/USD. Come ha giustamente osservato Christine Lagarde, se in passato il dollaro statunitense si è rafforzato in contesti di incertezza politica, ora diminuisce a causa della perdita di fiducia. Tanto meglio per l'euro.
Dinamiche e previsioni per l'inflazione europea
Naturalmente, il verdetto di Moody's ha rovinato l'umore della Casa Bianca. Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha definito l'agenzia di rating in perenne ritardo, affermando che nel corso dei suoi 100 giorni al potere, l'amministrazione americana non poteva rovinare tutto. La colpa è dunque del presidente uscente e della sua squadra. Molto più interessante è ciò che inventerà Washington per evitare che gli indici azionari collassino a causa dell'abbassamento del rating.
In generale, la stabilità della tendenza rialzista EUR/USD è fuori discussione. La perdita di fiducia nel dollaro statunitense supera le divergenze in tema di politica monetaria della Fed e della BCE.
Dal punto di vista tecnico, nel grafico giornaliero EUR/USD trova spazio l'attuazione del modello di inversione 1-2-3. I long formati al breakout della barra interna vicino a 1,1225 dovrebbero essere mantenuti.
