La coppia euro-dollaro continua a essere scambiata in un intervallo di prezzo ristretto e reagisce in modo flemmatico al contesto informativo. Ieri si è registrato il massimo a 1,1730 e il minimo a 1,1690. Ciò significa che la coppia ha fluttuato entro i 40 punti, riflettendo l'indecisione sia dei tori che degli orsi eur/usd. Oggi si osserva un quadro simile, più tipico del periodo di Natale e Capodanno, quando il mercato cade in un letargo invernale. Ma in cortile è estate, il flusso di notizie cambia con una velocità caleidoscopica, mentre i trader con maniacale persistenza ignorano anche fattori fondamentali piuttosto significativi.
Il mercato, ad esempio, ha reagito debolmente al verbale della riunione di giugno della Fed pubblicato ieri, sebbene contenesse tesi accomodanti che indicano come il regolatore sia pronto per un'ulteriore riduzione del tasso di interesse quest'anno. Sullo sfondo della retorica attendista di Jerome Powell, i "minutes" della Fed si sono rivelati sorprendentemente unipolari.
I membri del Comitato, in particolare, hanno convenuto che una riduzione dei tassi "più avanti quest'anno" sarebbe una soluzione fattibile, "dato l'allentamento delle pressioni inflazionistiche e la potenziale debolezza dell'economia e del mercato del lavoro". Allo stesso tempo, "alcuni membri" hanno appoggiato l'idea di una riduzione dei tassi già nella prossima riunione (cioè a luglio), mentre "altri" hanno detto di non vederne la necessità.
Purtroppo, i protocolli della Fed non personificano gli oratori e non specificano il numero di sostenitori di una particolare posizione. Pertanto, gli operatori di mercato devono accontentarsi di una formulazione vaga – in cui "molti" detengono una posizione e "alcuni membri del Comitato" – una posizione diversa. E così via. In generale, però, se trasferiamo questi segnali velati e vaghi nel linguaggio umano, possiamo concludere che la Fed, nonostante la situazione relativa alle tariffe, non ha abbandonato la politica dichiarata di alleggerimento della politica monetaria.
Stando ai "minutes" della riunione, i membri dell'autorità regolatrice notano una maggiore incertezza associata alla politica commerciale USA, ma allo stesso tempo considerano l'inflazione associata alle tariffe "temporanea o limitata". Nel documento si afferma che le aspettative di inflazione rimangono sotto controllo, mentre i rischi complessivi sono "leggermente diminuiti" rispetto all'ultimo incontro di maggio.
In generale, i punti chiave del protocollo sono coerenti con le aspettative del mercato. Stando ai dati di CME FedWatch, il mercato ha fiducia - quasi al 100% - nel fatto che alla riunione di luglio, la Fed manterrà invariati tutti i parametri della politica monetaria. La probabilità di una riduzione dei tassi a settembre è invece dell'82%. E questo nonostante i dati abbastanza forti dei Nonfarm di giugno, l'accelerazione dell'IPC/PPI complessivi e la stagnazione dell'IPC di base.
In altre parole, i "minutes" della Fed riflettono l'umore accomodante dei membri del regolatore americano. Anche se gli operatori di mercato non hanno sentito nulla di nuovo, il verbale della riunione di giugno si è rivelato più accomodante rispetto al testo della dichiarazione di accompagnamento o delle osservazioni di Powell e altri rappresentanti della Fed.
Ma i trader hanno reagito debolmente alla sua pubblicazione, in gran parte a causa del fatto che il verbale "rispecchia" le aspettative del mercato. Ciò significa che anche senza i "minutes" gli operatori di mercato sono in larga parte fiduciosi nel fatto che il regolatore in autunno abbasserà i tassi.
Reagendo alla pubblicazione, la coppia eur/usd è salita a 1,1730 ieri, mentre oggi quasi "di nascosto" ha raggiunto quota 1,1750, per poi tornare nell'intervallo 1,1690-1,1730.
Una reazione molto modesta del mercato, considerato che la pressione sul dollaro è stata esercitata non solo dai "minutes", ma anche dalle ultime decisioni di Donald Trump, che continua a inviare ai partner commerciali degli USA delle "lettere di felicità" in cui indica l'entità del dazio individuale. A inizio settimana, la Casa Bianca ha informato 14 paesi, ieri altri 8 (Brasile, Brunei, Filippine, Iraq, Algeria, Moldavia, Sri Lanka e Libia).
Inoltre, Trump prevede l'imposizione di un dazio del 50% sul rame dal 1° agosto, accusando l'amministrazione Joe Biden del declino dell'industria statunitense del rame.
Perché il dollaro reagisce così flemmaticamente a tali notizie/eventi significativi di natura fondamentale? La risposta a questa domanda può essere riassunta in una sola parola: "incertezza".
Da un lato, il mercato rimane in tensione a causa delle tariffe e della mancanza di progressi nei negoziati commerciali. Lunedì il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent ha detto che Washington farà "diversi accordi importanti" "nei prossimi giorni". Ma siamo già a giovedì e il carro, come si suol dire, è ancora fermo al palo.
D'altra parte, Trump ha effettivamente esteso il processo negoziale per altre tre settimane, fino al 1° agosto, anche se in precedenza si era rifiutato di prorogare la pausa tariffaria.
In generale, il destino dei tassi d'interesse dipende anche dall'esito dei negoziati commerciali. Dopo tutto, se la maggior parte dei paesi della "lista nera" non sarà in grado di concludere un accordo con Trump, è improbabile che la Fed decida di tagliare i tassi a settembre, anche se i rapporti macroeconomici dovessero facilitare tale decisione.
In altre parole, i trader eur/usd sono ora tra l'incudine e il martello. Gli impulsi da Nord stanno svanendo a causa di un atteggiamento prudente verso il rischio, gli impulsi da Sud svaniscono invece a causa della debolezza generale della valuta statunitense. Di conseguenza, la coppia è bloccata in un canale laterale, in un intervallo di prezzo il cui limite inferiore corrisponde a 1,1680 (minimo della settimana corrente), e il cui limite superiore è 1,1750 (linea superiore dell'indicatore delle bande di Bollinger nel grafico su quattro ore). La coppia rimbalza tra i confini di questo intervallo, pertanto la tattica di aprire posizioni corte/lunghe quando ci si avvicina ai limiti superiore/inferiore del raggio può apparire attraente. Data l'incertezza generale, è comunque troppo presto per parlare di valori di prezzo più alti/più bassi.