Il punto finale ai negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina deve essere messo da Donald Trump. Lo S&P 500 ha deciso di fare un passo indietro finché ciò non accade. Soprattutto visto che si attendono importanti statistiche sul PIL americano, l'inflazione e l'occupazione, l'incontro della Fed e i rapporti di quattro società dei magnifici sette. È meglio non gioire prima del tempo e attendere che la situazione sia più chiara.
È probabile che la tregua commerciale USA-Cina venga prorogata oltre il 12 agosto. Le parti sono d'accordo, ma è necessario attendere il verdetto di Donald Trump. Secondo Scott Bessent, senza un accordo le tariffe aumenteranno del 34% e potrebbero raggiungere l'80-85%. Pechino continuerà a fornire terre rare agli Stati Uniti e ha ricevuto un avvertimento sugli acquisti di petrolio russo e iraniano.
Secondo HSBC, la debolezza delle prossime relazioni societarie e macroeconomiche non sarà sufficiente a provocare una correzione dello S&P 500. Anche se l'indice azionario generale è tornato in un'area di valori estremi del rapporto P/E, ovvero prezzo rispetto agli utili futuri. L'ultima volta che si è trovato lì è stato a febbraio, e ci sono state vendite su larga scala.
Dinamica del rapporto P/E delle società S&P 500
Al contrario, Morgan Stanley prevede un ritiro del 5-10% dello S&P 500, poiché le tariffe iniziano finalmente a riflettersi sui profitti aziendali. Tuttavia, la banca raccomanda di riacquistare sul calo. A loro parere, tra 12 mesi, l'indice azionario generale salirà a 7200.
HSBC, Morgan Stanley e UBS sono i tori del mercato azionario statunitense. Ritengono che le forti entrate aziendali e i dati economici, la crescente chiarezza sui dazi e i venti che sospingono l'intelligenza artificiale potrebbero portare lo S&P 500 a un livello ancora più alto.
Ad alimentare il rally dell'indice possono essere i dati positivi di Microsoft, Meta Platforms, Apple, Amazon e la crescita del PIL che, secondo gli indicatori anticipatori della Fed di Atlanta, sarà del 2,9% nel secondo trimestre. E anche lo scisma più serio tra i ranghi della Fed dal 1993. La Fed probabilmente non taglierà i tassi, ma due funzionari dissidenti del FOMC potrebbero suggerire di tagliarli a settembre. Sarebbe una grande notizia per le azioni americane.
Previsioni FMI per l'economia mondiale
Lo stesso vale per l'ottimismo del FMI sulle prospettive per l'economia globale. L'autorevole organizzazione stima che il PIL globale si espanderà del 2,7% nel 2025, non del 2,4% previsto ad aprile. Ciò sarà facilitato da tariffe più basse di quelle annunciate da Donald Trump nel giorno della liberazione dell'America. Si prevede che l'economia statunitense crescerà dell'1,7%. La divergenza con l'Eurozona potrebbe invertire i flussi di capitale da ovest a est. E questo permetterebbe allo S&P 500 di proseguire il rally.
Dal punto di vista tecnico, nel grafico giornaliero dell'indice azionario generale si osserva un ritracciamento all'interno del trend rialzista. Tuttavia, lo S&P 500 continua a scambiare oltre il livello-pivot del 6325 e oltre il valore equo del 6255. La rottura di questi supporti permetterà la formazione di long.