EUR/USD
I dati di ieri sul sentimento imprenditoriale negli Stati Uniti per luglio si sono rivelati contrastanti: il PMI dei servizi di Markit ha mostrato una crescita dal 52,9 al 55,7 e l'indice composito è cresciuto da 52,9 a 55.1, mentre per l'ISM Institute l'indice è diminuito da 50,8 a 50.1. L'euro a fine giornata non è né cresciuto né diminuito, il che ha permesso ai media di interpretare i dati più autorevoli dell'ISM come deboli, ma si dovrebbe prestare attenzione a dati ancora più importanti (per la determinazione dei prezzi): il saldo commerciale e le previsioni sul PIL. Il saldo di giugno è migliorato da -71,7 miliardi di dollari a -60,2 miliardi, il miglior indicatore da 2 anni. In effetti, Trump negli ultimi sei mesi ha tirato fuori gli USA dal profondo abisso di un saldo negativo da -138 miliardi di dollari, un record storico. Se la politica tariffaria di Trump prosegue nello stesso modo, già il prossimo anno il saldo sarà positivo per la prima volta dal 1982. E, naturalmente, il dollaro si rafforzerà molto. Anche le previsioni della Fed di Atlanta sul PIL del terzo trimestre sono state riviste al rialzo: dal 2,1% al 2,5%.
A fronte del flusso di notizie e informazioni sulla fuga di capitali dagli Stati Uniti, infatti, vediamo un quadro opposto: l'afflusso di investimenti esteri in titoli statunitensi a maggio è stato di 318,5 miliardi di dollari.
La bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti per il primo trimestre è molto negativa, con un disavanzo di 450,2 miliardi. Anche questo è un dato record in termini di debolezza, ma per il secondo trimestre si attende un netto miglioramento.
Si pensa che i dati attuali, ambigui e deboli, soprattutto dopo essere stati messi sotto il diretto controllo di Trump, saranno percepiti dal mercato come rumore informativo. I grandi attori saranno ora più interessati ai principali fattori che influenzano il tasso di cambio: flussi di capitale, inflazione, rendimenti sui titoli di Stato, bilanci delle banche centrali. A questo va aggiunta la differenza nel tasso di crescita economica tra gli Stati Uniti e la zona euro.
Dal punto di vista tecnico, da tre giorni si nota un consolidamento dell'euro tra il livello di sostegno a 1,1495 e la linea di equilibrio degli indicatori. La linea-segnale dell'oscillatore Marlin si muove orizzontalmente. Anche la linea di tendenza dall'inizio dell'inversione al ribasso ha improvvisamente iniziato a muoversi lateralmente. Sono tutti segnali di preparazione della crescita. Ma fluttuanti. Se il prezzo supera il sostegno a 1,1495, si aprirà l'obiettivo di 1,1380, con successiva diminuzione a 1,1266. Finora è questo lo scenario principale.
Il primo segnale della scelta della direzione al ribasso da parte del prezzo sarà il suo consolidamento sotto la linea di tendenza sul grafico di quattro ore (1,1540). L'oscillatore Marlin diminuisce con leggero anticipo rispetto al prezzo, facendolo calare lentamente. Occorre adesso attendere lo sviluppo degli eventi.
A rompere lo scenario principale può esserci probabilmente solo l'uscita del prezzo sopra la linea di tendenza sul grafico giornaliero (1,1774). In effetti, l'intervallo 1,1495-1,1774 è un intervallo di vagabondaggio libero proprio sullo sfondo del rumore delle notizie.
