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FX.co ★ EUR/USD: Più giù che su

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Forex Analysis:::2025-08-06T10:43:05

EUR/USD: Più giù che su

L'inflazione nell'Eurozona è prossima al 2% da marzo, e luglio non ha portato cambiamenti nel quadro generale. L'inflazione complessiva si è stabilizzata al 2,0% (previsione 1,9%, valore precedente 2,0%), mentre l'inflazione di base al 2,3% (previsione 2,2%, valore precedente 2,3%). Anche i fattori che influenzano l'inflazione sono stabili, con un calo del prezzo dei servizi in tutte le principali economie della zona euro.

EUR/USD: Più giù che su

La previsione è stabile: l'inflazione complessiva si stabilizzerà intorno al 2% entro la fine dell'anno, quella di base intorno al 2,3%.

A suscitare preoccupazione sono le prospettive di un aumento dei dazi sull'export verso gli Stati Uniti, mentre i dati sul PIL per il primo semestre sono buoni e superiori alle previsioni della BCE, mentre per la seconda metà dell'anno si prevede un calo della fiducia dei consumatori e una crescita piuttosto debole della produttività. D'altra parte, l'incertezza è ora significativamente inferiore. La minaccia di Trump di alzare nuovamente i dazi al 35% qualora l'UE non dovesse avviare gli investimenti promessi nell'economia USA, per il momento sembra alquanto incerta, poiché l'accordo non definisce scadenze specifiche e la discussione sul tema potrebbe andare avanti per molto tempo.

Ad ora la situazione è stabile, fino alla pubblicazione dei dati aggiornati sul PIL dell'eurozona per il secondo trimestre (14 agosto) non ci si aspetta alcuna notizia macroeconomica significativa. Le previsioni per l'economia della zona euro sono nel complesso ottimistiche, la crescita continuerà, ma a un ritmo debole. Ciò consentirà alla BCE di continuare la pausa.

Se non ci saranno nuove sorprese, la BCE rinuncerà infatti a ulteriori riduzioni dei tassi e rimarrà in attesa. Questo fattore per l'euro è neutrale con una sfumatura rialzista, ma se si tiene conto della tendenza dell'inflazione, nel lungo periodo le minacce sono maggiori per il dollaro, poiché la crescita dell'inflazione negli Stati Uniti, molto probabilmente, non permetterà alla Fed di ridurre i tassi, o, in ogni caso, le permetterà di farlo molto lentamente per mantenere lo spread del rendimento favorevole al dollaro.

Il membro del Consiglio di amministrazione Holtzman ha espresso la sua opinione, che rispecchia pienamente l'opinione della maggioranza: la banca deve adottare un approccio risoluto, poiché i tassi sono già stati ridotti a livelli favorevoli alla crescita economica. Di conseguenza, per settembre il mercato non si aspetta alcuna azione da parte della BCE, e molto probabilmente sarà questa la tattica principale fino alla fine dell'anno.

Il dollaro ha iniziato a rafforzarsi, ma è stato interrotto dal cattivo rapporto sull'occupazione. La più grande revisione - da 40 anni - del numero di nuovi posti di lavoro nei due mesi precedenti ha interrotto il suo rafforzamento, e ora c'è da aspettare i nuovi dati per capire se l'economia USA è più debole di quanto si creda, o se si tratta solo delle ripercussioni dei giochi politici.

Il posizionamento speculativo sull'euro rimane rialzista, nonostante una lieve riduzione; tuttavia, il prezzo teorico tende al ribasso.

EUR/USD: Più giù che su

Alcune settimane fa abbiamo ipotizzato che il massimo EUR/USD fosse già stato fissato e che l'euro avrebbe iniziato a diminuire. In effetti, è stato testato il sostegno a 1,1440, ma l'ulteriore calo è stato interrotto dalla pubblicazione del negativo rapporto sull'occupazione USA. Ci si aspetta un proseguimento del declino dell'euro, un nuovo test di 1,440 questa settimana e successivamente un cambio di obiettivo a 1,1190/1220.

Analyst InstaForex
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