L'euro ancora si trattiene dal superare il sostegno a 1,1632, dato che il simposio di Jackson Hole inizia oggi e gli investitori sono interessati alla questione del tasso di dicembre, la cui probabilità di riduzione è ora al 45,5%.
Ma, come sembra stando alle parole della stessa Fed (secondo il "verbale" pubblicato ieri), una decisione sul tema ancora non è stata presa. Le due riduzioni già attese sono state quasi immediatamente messe in discussione a causa dell'aumento dell'inflazione. È probabile che Powell presenterà l'atteggiamento del regolatore (nei confronti di questo problema) con un tono moderato, corrispondente alla tattica di "riduciamo a settembre e osserviamo l'effetto".
La questione principale è un'altra: durante l'ingiustificata campagna verbale "Sell America", realizzata poi come "sell the Dollar", l'euro è cresciuto di 15 figure, il che, empiricamente, comprende tre riduzioni del tasso da parte della Fed, e dunque i mercati potranno tranquillamente correggere i 2/3 di questa crescita (1,0850) anche dopo un doppio taglio dei tassi, solo nel nuovo contesto di "buy the Dollar". E questo contesto può apparire molto presto, anzi sta già quasi comparendo, e il motivo è il dissolversi dell'entusiasmo intorno all'IA: le quote di Nvidia non sono cresciute per tutto agosto. I rendimenti sui titoli di Stato statunitensi diminuiscono da metà maggio, il che è inteso come un graduale ritiro dal rischio degli operatori di mercato. Anche Bitcoin si muove lateralmente per la sesta settimana, e l'ultima settimana è diminuito.
Così, dopo la rottura del sostegno a 1,1632, aspettiamo l'euro al 1° obiettivo di 1,1495.
Anche il grafico su quattro ore al momento è calmo. Il tentativo di ieri di crescita del prezzo è stato decisamente fermato dalla linea di tendenza. L'oscillatore Marlin è entrato in territorio positivo ed è rapidamente tornato indietro. Il mercato è in attesa.