I trader stanno abbassando le proprie aspettative sulla riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve nei prossimi mesi, a dimostrazione di come segnali ambigui da parte dei funzionari della banca centrale rendano nebulose le aspettative di politica monetaria.
Nel mercato dei futures, si prevede uno scenario con una sola riduzione di 25 punti base nel 2025, con il cosiddetto tasso neutrale, il tasso ottimale al quale la politica non stimola o limita la crescita, che sarà realizzato solo parzialmente. Questo contrasta nettamente con la settimana scorsa, quando le scommesse su un taglio dei tassi di 50 punti base entro la fine dell'anno erano molto richieste.
A contribuire alla svolta sono state le numerose opinioni sulla politica monetaria espresse dai rappresentanti della Fed negli ultimi giorni: i trader si sono precipitati a coprire sia i rischi legati a un significativo taglio dei tassi, sia i rischi legati a un taglio meno aggressivo.
Il nuovo membro Stephen Miran, ad esempio, ha detto che la politica rimane troppo rigida, sostenendo così un taglio di 125 punti base alle due riunioni rimanenti del FOMC nel 2025; il presidente della Fed di Atlanta Rafael Bostic ha invece detto che la Fed deve rimanere vigile per timore dell'inflazione.
Nel frattempo, il presidente della Fed Jerome Powell, la scorsa settimana, ha chiarito che le prospettive del mercato del lavoro e dell'inflazione sono soggette a rischi, e non ha dato alcun indizio sul fatto che avrebbe sostenuto un taglio dei tassi alla prossima riunione di ottobre.
Ricordo che nel corso della riunione di settembre il FOMC ha abbassato il tasso d'interesse al 4-4,25% per la prima volta quest'anno.
Attualmente, gli swap sui tassi d'interesse sono prezzati su un tasso neutrale intorno al 2,95% e su un taglio complessivo di circa 40 punti base rispetto ai due restanti meeting previsti per quest'anno.
La notizia dello shutdown dell'economia statunitense potrebbe influenzare profondamente le future prospettive della Federal Reserve e i suoi piani di ulteriori tagli dei tassi. Senza nuovi dati, che non saranno pubblicati a causa dello shutdown, è improbabile che il comitato riduca i tassi alla riunione di ottobre. Tuttavia, c'è sempre la possibilità che Repubblicani e Democratici si accordino sulla spesa, il che riavvierebbe il governo facendo riprendere la pubblicazione di nuove statistiche, fondamentali per le decisioni della Banca centrale.
Per quanto riguarda l'attuale quadro tecnico EUR/USD, ora gli acquirenti devono pensare a come raggiungere il livello di 1,1770. Solo questo permetterà di mirare al test di 1,1795. Da lì si potrà salire a 1,1820, ma riuscirci senza il sostegno dei principali operatori sarà piuttosto problematico. L'obiettivo più lontano è il massimo di 1,1845. In caso di calo dello strumento di trading intorno al livello di 1,1730, ci si aspettano azioni significative da parte dei grandi acquirenti. Se lì non dovesse esserci attività, non sarebbe male aspettarsi un aggiornamento del minimo di 1,1710, o un'apertura di posizioni lunghe da 1,1680.
Per quanto riguarda l'attuale quadro tecnico GBP/USD, gli acquirenti della sterlina devono conquistare la resistenza più vicina a 1,3490. Solo questo permetterà di puntare a 1,3530, oltre cui sarà piuttosto difficile sfondare. L'obiettivo più lontano sarà intorno a 1,3565. In caso di calo della coppia, gli orsi cercheranno di riprendere il controllo sopra 1,3440. Se ci riusciranno, la rottura di questo intervallo infliggerà un duro colpo alle posizioni dei tori e spingerà la coppia GBP/USD verso il minimo di 1,3400, con la prospettiva di un'estensione a 1,3365.