EUR/USD
Dunque, lo "shutdown" negli Stati Uniti è scattato. Tuttavia, il mercato, come previsto, non si è fatto prendere dal panico, o meglio, non ha "venduto l'America". Anzi: l'S&P500 è salito dello 0,34%, mentre l'indice del dollaro è sceso solo simbolicamente dello 0,03%. In compenso, sono calati i rendimenti dei Treasury americani: quelli a 5 anni dal 3,73% al 3,67%, quelli a 10 anni dal 4,15% al 4,09%. Durante il precedente shutdown nel dicembre 2018, il mercato aveva reagito in modo simile: la Borsa aveva continuato a salire, l'euro al picco della tensione era balzato di 200 punti, ma aveva poi chiuso i 35 giorni di shutdown con una perdita di 60 punti. Allora, come oggi, i rendimenti dei Treasury erano in calo costante.
La differenza rispetto al 2018 è che attualmente il mercato azionario è in una situazione di surriscaldamento: può scendere indipendentemente dalle dinamiche politiche. In tal caso, agli investitori non resterebbe altra scelta che rifugiarsi in obbligazioni e dollaro.
Al momento si osserva una parvenza di interesse per il rischio: nelle ultime tre sedute le candele dell'euro hanno riportato ombre superiori pronunciate — la crescita è stata quindi ostacolata. Come sottolineato nella nostra analisi di ieri, permangono le condizioni per una crescita lenta e debole, eventualmente fino al limite superiore del canale di prezzo in area 1,1910. Tuttavia, questo livello potrebbe non essere raggiunto: tutto dipenderà dalle dichiarazioni politiche e dall'intenzione degli investitori di spostarsi dal mercato azionario al debito pubblico. Un consolidamento del prezzo sotto la media mobile esponenziale a 200 periodi (EMA 200), cioè sotto quota 1,1703, sarà il primo segnale di inversione del sentiment. L'oscillatore Marlin è neutrale. Il primo obiettivo resta 1,1605, poi 1,1495.
Nel grafico su quattro ore, l'oscillatore Marlin si muove lateralmente in una moderata fase di consolidamento al di sopra della linea dello zero (segnale di persistenza dell'interesse per il rischio). Questo atteggiamento potrebbe proseguire in caso di consolidamento del prezzo sopra la media mobile esponenziale a 200 periodi (EMA 200, 1,1765). Al contrario, una chiusura sotto 1,1703 rafforzerebbe il sentiment pessimista.