I timori non vanno di moda sul mercato azionario USA. I pessimisti si perdono buone occasioni, mentre numerose notizie positive spingono l'S&P 500 verso un nuovo record. Per la prima volta nella storia l'indice azionario generale ha toccato quota 6800 grazie agli impressionanti profitti aziendali, a un'economia ancora forte e all'intenzione della Fed di proseguire il ciclo di espansione monetaria. L'inflazione non è un ostacolo. Le cifre di settembre hanno dimostrato che il CPI è un cane che non abbaia.
In effetti, gli investitori temevano che un aumento dei prezzi al consumo avrebbe chiuso la strada a un massiccio allentamento monetario nel 2026. I due tagli ai tassi Fed del 2025 sono difficili da evitare. Ma per rendere sostenibile il rally S&P c'è bisogno di continuità. L'aumento dell'inflazione al 3% suggerisce che ciò possa avvenire.
Dinamica dell'inflazione negli Stati Uniti

L'aumento dei prezzi al consumo non è l'unico timore dei pessimisti. Lo shutdown non mostra segni di cessazione; i termini attuali potrebbero tradursi in una riduzione di 0,5 punti percentuali dal PIL nel quarto trimestre. Ci sono poi dubbi sulle tecnologie di intelligenza artificiale: i trilioni investiti in esse daranno i loro frutti? Non sorprende che l'indicatore di eccessivo posizionamento di Deutsche Bank sia sceso da un livello eccessivo a uno neutro, mentre gli hedge fund a lungo termine, secondo Goldman Sachs, hanno ridotto l'uso della leva finanziaria.
Mentre i grandi operatori dubitano, la massa continua a comprare. I risultati del 30% delle aziende dell'S&P 500 sono incoraggianti. Tuttavia, il mercato sta per affrontare un momento di verità. Nell'ultima settimana di ottobre, alcuni giganti della tecnologia come Amazon, Apple, Meta e Microsoft presenteranno i loro rapporti. I loro dati saranno una sorta di cartina tornasole per rispondere alla domanda sul proseguimento del rally dell'indice azionario generale.
Gli esperti di Bloomberg si aspettano profitti del 14% dalla crescita dei magnifici sette. È quasi il doppio di tutte le società S&P 500. Nel terzo trimestre si parlava tuttavia di circa il 27%. La stima attuale è comunque la più bassa dal primo trimestre del 2023. Può essere facilmente superata. E tutti sanno perfettamente cosa succede quando i dati superano le previsioni. Le azioni crescono.
Dinamica dei profitti dei magnifici sette


La rendicontazione aziendale e l'inflazione che non vuole crescere sono ben lungi dall'essere l'unica carta vincente dell'indice azionario generale. La Cina e gli Stati Uniti mostrano grandi progressi nei negoziati. Pechino riferisce di problemi risolti relativi al fentanyl, ai controlli sulle esportazioni e alle spese di spedizione. Washington sostiene che non ci saranno dazi al 100% e che la Cina aumenterà gli acquisti di soia. Insieme alle notizie positive dell'attività economica USA, dell'Europa e dell'Asia, ciò aumenta la propensione globale al rischio.
Tecnicamente, sul grafico giornaliero S&P 500, è stato raggiunto il primo dei due obiettivi precedentemente indicati sulle long a 6800 e 6920. Un calo al di sotto di 6770 può causare un ritiro in direzione del fair value. Ha senso passare dalle vendite a breve termine agli acquisti a medio termine.