Il dollaro americano continua a essere richiesto, esercitando pressione sugli asset rischiosi. Ieri, la presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco, Mary Daly, ha dichiarato che la banca centrale degli Stati Uniti dovrebbe mantenere un'apertura riguardo alla possibilità di un ulteriore abbassamento dei tassi d'interesse nella sua prossima riunione di politica monetaria a dicembre. Tuttavia, la politica non ha fornito chiare indicazioni sul fatto che i tassi verranno abbassati, come previsto in precedenza.

Daly ha dichiarato di concordare con la decisione della Fed, presa la scorsa settimana, di abbassare il tasso di interesse di base di un quarto di punto percentuale per il secondo mese consecutivo, definendo questo passo ragionevole. La presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco ha anche affermato che la banca centrale si trova attualmente di fronte alla necessità di scegliere tra due obiettivi. Da un lato, deve continuare a ridurre l'inflazione, che rimane sopra il livello target. Dall'altro, deve sostenere il mercato del lavoro, affinché le persone possano recuperare il terreno perso dopo che l'alta inflazione degli ultimi anni ha eroso il potere d'acquisto. "Questo implica davvero una valutazione delle informazioni in arrivo, mantenere un'apertura mentale e prendere una decisione che bilanci questi rischi, garantendo all'economia di continuare a funzionare e di atterrare dolcemente", ha detto Daly.
Tale incertezza retorica crea un terreno instabile per gli investitori. Da un lato, permane la speranza di un allentamento della politica monetaria, che tradizionalmente sostiene gli attivi rischiosi. Dall'altro, l'assenza di segnali chiari costringe i trader a essere nervosi e a prendere profitti, soprattutto in un contesto di crescente rendimento dei titoli di stato americani. Il mercato sembra essere bloccato in attesa di indicazioni più chiare. I dati sull'inflazione previsti per le prossime settimane potrebbero portare maggiore chiarezza, ma fino ad allora, la volatilità resterà probabilmente elevata. I trader dovrebbero probabilmente esercitare cautela ed evitare decisioni impulsive, facendo affidamento sull'analisi fondamentale e sulla diversificazione dei portafogli.
Ricordo che i rappresentanti della Fed, che hanno parlato dopo la riduzione del tasso della scorsa settimana, hanno espresso opinioni simili sulle azioni future. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha dichiarato ai giornalisti dopo la decisione di mercoledì che una nuova riduzione dei tassi a dicembre non è una decisione già presa. Le sue parole hanno spinto gli investitori a ridurre la probabilità di un terzo abbassamento consecutivo di un quarto di punto.
Per quanto riguarda l'attuale quadro tecnico di EUR/USD, ora gli acquirenti devono concentrarsi su come conquistare il livello di 1,1500. Solo in questo modo sarà possibile mirare a un test di 1,1540. Da lì, si potrebbe puntare a 1,1580, ma farlo senza il supporto di grandi operatori sarà piuttosto difficile. L'obiettivo più ambizioso è il massimo a 1,1620. In caso di calo dello strumento di trading, mi aspetto azioni significative da parte dei grandi compratori solo attorno a 1,1460. Se non ci sarà nessuno in quel punto, sarebbe opportuno attendere un nuovo minimo a 1,1430 oppure aprire posizioni long a partire da 1,1400.
Per quanto riguarda l'attuale quadro tecnico di GBP/USD, gli acquirenti della sterlina devono puntare a conquistare la resistenza più vicina a 1,3035. Solo così si potrà mirare a 1,3065, oltre il quale sarà piuttosto difficile avanzare. L'obiettivo massimo è nell'area di 1,3100. In caso di calo della coppia, i ribassisti cercheranno di prendere il controllo a 1,3000. Se dovessero riuscirci, la rottura del range infliggerà un colpo significativo alle posizioni rialziste e porterà l'GBP/USD verso un minimo di 1,2965, con possibilità di scendere a 1,2930.