Il rapporto sul mercato del lavoro non è riuscito a misurare con precisione la temperatura dell'economia statunitense. I dati di ottobre e novembre si sono rivelati così contraddittori da mandare l'indice S&P 500 sulle montagne russe. Le statistiche hanno risentito dell'effetto ritardato dei massicci licenziamenti governativi, ma l'aumento del tasso di disoccupazione al 4,6% è stato comunque un segnale preoccupante.
Nel complesso è cresciuta l'impressione che i tagli al tasso sui fondi federali effettuati a settembre, ottobre e dicembre fossero giustificati. Ora alla Fed serve una pausa per valutare gli effetti delle misure adottate. Escludendo i licenziamenti governativi, l'occupazione non agricola media mensile è passata dai 13 mila dell'estate ai 75 mila dell'autunno: non è forse un riscaldamento del mercato del lavoro?
Andamento degli indici azionari
Tuttavia gli investitori non colgono segnali netti di miglioramento dell'economia USA: l'attività economica è rallentata a dicembre e le vendite al dettaglio di ottobre non sono cresciute. Non sorprende quindi che la recente rotazione dei titoli nei portafogli di investimento si sia in parte invertita. Il Dow Jones e lo S&P 500 sono calati, mentre il NASDAQ 100 ha registrato un rialzo.
Ciononostante, gli analisti di Wall Street hanno rivisto al rialzo le stime sugli utili aziendali: +8,3% nel quarto trimestre e 310$ per azione nel 2026. Si tratta di un'espansione del 13% per l'anno prossimo, che lascia aperta la possibilità di un proseguimento del rally dell'indice ampio. Gli esperti si attendono inoltre una crescita degli utili anche per il 2027.
Gli investitori guardano al futuro con entusiasmo. Secondo un sondaggio di Bank of America tra i gestori patrimoniali globali, il loro livello di ottimismo è al massimo dal luglio 2021. Allora il sistema finanziario statunitense era stato inondato di liquidità a basso costo per limitare l'impatto della pandemia. La quota delle azioni tecnologiche nei portafogli è ai massimi da luglio 2024, quella delle materie prime ai massimi dalla fine del 2022, mentre la liquidità media è scesa al 3,3%, un altro segnale rialzista per l'S&P 500.
Dinamiche di espansione monetaria previste dalla Fed
Pertanto, gli investitori sono ottimisti. Continuano a prevedere almeno due cicli di allentamento della politica monetaria della Fed nel 2026 e sono pronti a tornare sui titoli tecnologici in qualsiasi momento.
Morgan Stanley prevede inoltre volumi record di operazioni di M&A nel settore per il prossimo anno: nel 2025 il valore di tali operazioni ha superato per la prima volta 1.000 miliardi di dollari, trainato dalla domanda legata all'intelligenza artificiale e alla sua infrastruttura.
Tecnicamente, sul grafico giornaliero dell'S&P 500 si sta formando una barra doji con una lunga ombra inferiore. Si presenta l'opportunità di impostare un ordine di acquisto pendente vicino al suo massimo a 6.820. Se attivato, aumenteranno le probabilità di una continuazione del rally dell'indice azionario generale e di una successiva ripresa del trend rialzista.
