Tristi notizie per l'economia del Regno Unito! Nel mese di aprile 2025 si è contratta dello 0,3%, il primo grande segnale di debolezza dovuto ai dazi di Donald Trump. Povera economia britannica! Gli strateghi valutari di Bank of America (BofA) si aspettavano numeri meno duri rispetto alle previsioni di consenso. Ma ahimè! Non è successo. Tuttavia, niente panico: c'è possibilità di ripresa!
L'indebolimento dei dati sul PIL del Regno Unito comporta il rischio di un abbassamento delle previsioni della BofA sulla crescita dell'indicatore. Occorre notare che nel secondo trimestre del 2025 il PIL del Regno Unito si è contratto dello 0,2%. Allo stesso tempo, il settore dei servizi ha subito una contrazione dello 0,4% in aprile dopo una crescita dello 0,4% in marzo, il che rappresenta uno slittamento significativo.
Le attività professionali, scientifiche e tecniche del Paese hanno registrato un peggioramento. Il motivo è nella scarsa attività nei settori legale e delle agenzie immobiliari, dovuta alle modifiche dell'imposta di bollo. Secondo l'Office for National Statistics del Regno Unito, le modifiche all'imposta di bollo e l'aumento dei contributi assicurativi nazionali hanno influito anche sull'attività commerciale.
Anche le esportazioni di beni hanno subito un brusco calo ad aprile (-8,1%), con le esportazioni verso gli Stati Uniti che si sono ridotte di 2 miliardi di sterline, il maggior calo mensile registrato dal febbraio 2022. Neanche la crescita del PIL nel primo trimestre del 2025, trainata dagli acquisti anticipati prima dell'imposizione dei dazi statunitensi, è riuscita a salvare la situazione. Ora i dazi imposti da Trump stanno mettendo sotto pressione la produzione e le esportazioni del Regno Unito.
La produzione nel Regno Unito è diminuita dello 0,6%, mentre il settore manifatturiero ha registrato un calo dello 0,9%. I cali più marcati si sono verificati nella produzione di macchinari, attrezzature e prodotti chimici.
Secondo BofA, l'attuale politica monetaria della Banca d'Inghilterra e l'aumento dell'inflazione di aprile rendono improbabile un taglio dei tassi di interesse a giugno. Tuttavia, l'indebolimento della crescita economica, il rallentamento dell'inflazione e della crescita dei salari, l'indebolimento del mercato del lavoro e il possibile impatto disinflazionistico delle tariffe potrebbero spingere la banca centrale ad allentare la politica monetaria.
