Mentre alcuni sognano la pace e l'armonia globale, l'Unione Europea è impegnata a snocciolare numeri per pianificare in modo silenzioso ma deciso la sua risposta agli Stati Uniti. Se la Casa Bianca non accetterà di attenuare le tensioni commerciali entro il 1° agosto, Bruxelles è pronta a imporre dazi sui beni americani per un valore che potrebbe arrivare a 116 miliardi di euro l'anno (circa 125 miliardi di dollari).
I funzionari dell'UE hanno elaborato due possibili scenari di ritorsione. Il primo è una versione leggera, che prevede dazi per 21 miliardi di euro su soia, prodotti agricoli e motocicli. Tali imposte scatterebbero qualora gli Stati Uniti si rifiutassero di revocare i dazi del 10% su acciaio, alluminio e automobili europee — dazi, questi, che persistono con ostinazione dall'era Trump.
Il secondo pacchetto è più aggressivo e carico di artiglieria pesante: dazi sugli aerei Boeing, sulle auto di produzione americana e sul bourbon. Il valore totale è di 95 miliardi di euro. Questo piano entrerà in vigore se gli Stati Uniti si faranno sotto imponendo dazi a tappeto su quasi tutte le importazioni dall'UE.
La situazione potrebbe peggiorare. Se le trattative dovessero fallire del tutto, i dazi americani sulle esportazioni europee potrebbero salire fino al 50%.
Per il momento, mentre Washington minaccia dazi del 17% su pancetta e parmigiano europei, l'UE risponde con una diplomazia educata ma puntuale. L'Unione Europea sembra indicare che preferirebbe tenersi alla larga da una vera e propria guerra tariffaria, ma se l'escalation diventasse inevitabile, il bourbon potrebbe essere tra le prime esportazioni statunitensi a subirne le conseguenze.
