I macroeconomisti di Capital Economics tornano con un aggiornamento cauto ma ricco di caffeina: prevedono che lo S&P 500 salirà nel breve periodo, ma mantengono una posizione cauta sulla sua traiettoria a lungo termine.
Stando al loro ultimo rapporto, non c'è molto da aspettarsi in termini di ulteriori guadagni a breve termine, a meno di sorprese legate alle tariffe o agli utili societari. Gli analisti ripongono le loro speranze nel tanto sbandierato “Big Beautiful Bill” che ha appena attraversato con prepotenza il labirinto legislativo. Secondo il rapporto, la legge dovrebbe rivitalizzare l'economia statunitense.
Nonostante le preoccupazioni sullo stato a lungo termine delle finanze pubbliche, il disegno di legge evita abilmente le insidie fiscali, giacché le agevolazioni sono state prorogate e il tetto del debito è stato innalzato di ben 5.000 miliardi di dollari.
Pertanto, secondo Capital Economics, non c'è più motivo di farsi prendere dal panico per un altro scontro sul tetto del debito, quindi il mercato del Tesoro può finalmente tirare il fiato. Dopo tutto, 5.000 miliardi di dollari non sono spiccioli.
All'orizzonte si profila comunque un'altra svolta: i rendimenti dei Treasury a lungo termine. Un'impennata dei rendimenti potrebbe facilmente inasprire l'umore dei mercati, a meno che non inneschi una significativa riduzione del premio al rischio azionario. Finora, detto premio rimane basso rispetto agli standard storici, ma è ancora più alto rispetto ai giorni spensierati che hanno preceduto lo scoppio della bolla delle dot-com.
La ciliegina sulla torta è l'intelligenza artificiale. Secondo gli analisti, una nuova ondata di euforia guidata dall'IA potrebbe continuare a spingere i mercati al rialzo e ridurre ulteriormente il premio per il rischio. I giorni in cui la semplice menzione dell'“AI” scatenava un rally potrebbero dunque non essere finiti.
Per quanto riguarda gli utili societari, la situazione rimane relativamente stabile. Anche in presenza di occasionali scossoni nei macro-dati, Capital Economics non si è affrettata a rivedere le previsioni di maggio. Quando regna l'incertezza, prevale la pazienza: è questo il mantra.
In questo contesto, Capital Economics mantiene la sua previsione di fine 2025 per lo S&P 500 a un modesto livello di 6.250 punti, citando i rischi persistenti, tra cui le tariffe commerciali e le incertezze della stagione degli utili.
Gli analisti prevedono tuttavia che entro la fine del 2026 l'indice potrebbe raggiungere la rispettabile quota di 7.000 punti. In ogni caso, il loro ottimismo a lungo termine è accompagnato da un avvertimento: l'attuale ondata di entusiasmo per l'IA potrebbe perdere slancio.