La scorsa settimana gli investitori hanno ascoltato con attenzione l'intervento del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, sperando di ottenere nuovi indizi sul futuro andamento dei tassi di interesse statunitensi. Tuttavia, chi si aspettava una svolta è rimasto deluso.
Fedele al suo stile, Powell ha scelto un tono cauto per i suoi commenti, rifiutandosi di indicare un percorso chiaro per i futuri costi di finanziamento. Ha invece affermato che i responsabili politici della Fed non hanno alcuna opzione “priva di rischi”: potenziali insidie sono in agguato ovunque. La Fed sta ora bilanciando la doppia pressione esercitata dal raffreddamento del mercato del lavoro USA e dalla persistente inflazione. In teoria, un taglio dei tassi potrebbe stimolare gli afflussi di investimenti e favorire le assunzioni, ma rischia anche di accelerare la crescita dei prezzi. Il capo dell'autorità di regolamentazione aveva precedentemente segnalato un aumento dei rischi a breve termine per l'inflazione, mentre i rischi per l'occupazione sono orientati “al ribasso”.
Per quanto riguarda le previsioni sui tassi della Fed, molti funzionari prevedono un'ulteriore riduzione di mezzo punto percentuale nelle ultime due riunioni dell'autorità di regolamentazione, previste per ottobre e dicembre 2025. In particolare, 7 delle 19 proiezioni prevedono meno tagli quest'anno, il che suggerisce che il dibattito, in vista delle prossime riunioni della Fed, potrebbe essere acceso.
In precedenza, il presidente della Federal Reserve di Chicago Austan Goolsbee aveva avvertito di non essere pronto a un allentamento aggressivo della politica monetaria, soprattutto alla luce degli elevati rischi di inflazione. Tuttavia, Stephen Miran, candidato alla carica di governatore della Fed nominato dall'amministrazione Trump, sostiene che la banca centrale statunitense abbia fissato la politica monetaria a un livello così restrittivo da minacciare il mercato del lavoro.
In questo contesto, i mercati scontano una probabilità dell'88% di un ulteriore taglio dei tassi di un quarto di punto nella riunione della Fed di ottobre. La possibilità di un ulteriore taglio dei tassi a dicembre 2025 è del 65%. Secondo gli analisti di UBS, la Fed sta cercando di pianificare con attenzione la traiettoria dei tassi, ma l'attuale situazione economica la costringe a fare degli adeguamenti.
Inoltre, minori costi di finanziamento potrebbero ridurre il costo di detenzione dell'oro, aumentando così l'attrattiva dei metalli preziosi. UBS osserva inoltre che i cicli di allentamento monetario della Fed al di fuori delle fasi di recessione hanno storicamente sostenuto i titoli azionari. Gli analisti concludono che è prevista un'ulteriore crescita, trainata dall'intelligenza artificiale, dagli utili e dalla resilienza dei consumi.