Al Congresso degli Stati Uniti è stata presentata una proposta di legge intitolata “Bitcoin for America”, che consente ai cittadini di pagare le imposte federali direttamente in Bitcoin, con i fondi depositati automaticamente nella riserva strategica di Bitcoin recentemente istituita. Per Washington, questo rappresenta uno dei passi più ambiziosi verso l'integrazione delle criptovalute nell'architettura finanziaria tradizionale, dove il Tesoro ha recentemente preferito il dollaro come mezzo di accumulo.
La proposta di legge prevede che tutti i contributi dei contribuenti in BTC saranno accreditati direttamente alla riserva lanciata all'inizio del 2025 con un ordine esecutivo del presidente Donald Trump. La base di detta riserva è stata costituita con circa 200.000 BTC che il governo ha acquisito attraverso confische penali e civili. La riserva è concepita come uno strumento per rafforzare la “posizione sovrana degli Stati Uniti nelle attività digitali”.
Il disegno di legge, presentato da Warren Davidson, trasforma di fatto la riserva da un sistema di stoccaggio passivo a un meccanismo di accumulo sistematico.
L'iniziativa si basa su precedenti proposte avanzate dai sostenitori del Bitcoin, tra cui la senatrice Cynthia Lummis, che nel 2024 aveva promosso un'idea simile. Tuttavia, il documento attuale fa un ulteriore passo avanti collegando le entrate fiscali federali a una strategia a lungo termine per la detenzione di asset digitali.
Resta da vedere se il Congresso approverà questa misura. Tuttavia, la semplice esistenza del disegno di legge illustra un cambiamento significativo nella retorica delle autorità: il Bitcoin sta perdendo il suo status di puro strumento di investimento ed è sempre più considerato come un asset strategico in grado di trovare un posto all'interno dell'infrastruttura finanziaria del Paese.
Se il progetto venisse attuato, gli Stati Uniti potrebbero improvvisamente diventare uno dei maggiori detentori istituzionali di Bitcoin, grazie ai propri contribuenti.
