La sterlina britannica rimane vicina al minimo di diversi mesi raggiunto durante la sessione asiatica, scendendo al livello del 16 marzo dell'anno in corso.
Dopo la decisione inaspettata della Banca d'Inghilterra di sospendere il ciclo di stretta monetaria e mantenere il tasso di interesse invariato, la sterlina britannica (GBP) continua a mostrare una dinamica relativamente debole. È stata la prima volta da dicembre 2021 che la Banca d'Inghilterra non ha alzato i tassi di interesse. Inoltre, la Banca centrale del Regno Unito ha ridotto le sue previsioni di crescita economica per il periodo da luglio a settembre al 0,1%, rispetto alla previsione precedente del 0,4%. Inoltre, non ha dato alcun accenno sulle intenzioni di alzare nuovamente i tassi.
L'indice del dollaro statunitense, che traccia il valore del dollaro statunitense rispetto a un paniere di valute, è salito al livello più alto da novembre 2022 e rimane ben supportato dalla crescente convinzione che la Federal Reserve manterrà la sua posizione aggressiva.
I mercati contano quindi sulla possibilità di un nuovo aumento dei tassi prima della fine dell'anno. Mentre la presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, afferma che la Banca centrale americana sarà costretta a mantenere l'attuale politica monetaria per riportare l'inflazione al livello obiettivo del 2%.
Queste dichiarazioni e intenzioni stanno spingendo il rendimento dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti a nuovi massimi pluriennali e continuano a sostenere il dollaro statunitense.
Peraltro, questa settimana non ci saranno dati economici importanti dal Regno Unito che potrebbero influenzare il mercato, il che lascia la coppia GBP/USD soggetta alla dinamica del prezzo del dollaro USA.
Inoltre, l'attenzione sarà focalizzata sul rapporto sull'occupazione non agricola (NFP) degli Stati Uniti, che sarà pubblicato venerdì.
Per il momento, il contesto fondamentale suggerisce che il percorso di minore resistenza per i prezzi spot della coppia GBP/USD sia al ribasso.
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