Mentre gli operatori di mercato continuano a valutare le reali prospettive di "assorbimento" dell'Europa e della sua economia da parte degli Stati Uniti, credendo che una qualche certezza sia meglio di niente, iniziano a spostare l'attenzione verso l'inizio della riunione di due giorni della Fed sulla politica monetaria, che inizia oggi.
Cosa ci si aspetta dunque dalla riunione di luglio dell'autorità di regolamentazione statunitense?
Stando alla previsione di consenso, si presume che la Fed lascerà invariati tutti i parametri di politica monetaria. Il tasso di interesse di riferimento rimarrà al 4,50%. Gli investitori in realtà non ritengono che vi sia una reale possibilità di aggiustamento al ribasso del tasso di interesse. In precedenza, nonostante i commenti di alcuni rappresentanti della Banca centrale USA, secondo cui un abbassamento dei tassi non sarebbe malvisto, lo stesso presidente Powell ha difeso con forza l'idea che sia inopportuno ridurre il costo del denaro in condizioni di incertezza sull'evoluzione della situazione economica nazionale, data l'influenza delle guerre tariffarie.
Ma ora il mercato, in seguito alla svolta degli accordi USA con il Giappone e, soprattutto, con l'UE, può aspettarsi un ammorbidimento della posizione di Powell sui tassi. Se egli dovesse appena accennare a tale possibilità durante la conferenza stampa di domani, dopo la riunione, sarà un segnale molto forte per il mercato azionario americano, che aumenterà le aspettative di un taglio dei tassi già in occasione della riunione di settembre.
Un ulteriore fattore positivo può essere la pubblicazione, prima della fine della riunione, dei dati preliminari sul PIL per il secondo trimestre. Occorre ricordare che si prevede un aumento significativo, fino al 2,4%, rispetto al valore negativo di -0,5% per il precedente periodo. Tale notizia spingerebbe anche la domanda di azioni delle imprese e aumenterebbe il sentimento positivo generale nei mercati.
Per quanto riguarda la pubblicazione odierna di importanti statistiche economiche, l'attenzione sarà rivolta al numero di nuovi posti di lavoro JOLTS. Per il mese di giugno si prevede una riduzione a 7,510 milioni rispetto al valore di maggio di 7,769 milioni.
Come può reagire il mercato a questi dati?
La riduzione non dovrebbe essere percepita come qualcosa di straordinario, negativo, dal momento che il focus del mercato è sulla vittoria di Trump nella guerra commerciale con il Giappone e l'UE, nonché sul prossimo incontro della Fed.
Cosa aspettarsi oggi dai mercati?
La vittoria di Trump nei confronti dell'Unione europea avrà un impatto negativo sulla coppia EUR/USD, poiché la netta sconfitta dell'UE negli scambi commerciali con l'America indebolirà l'economia dell'Europa continentale e, di conseguenza, la moneta unica europea. Non c'è più speranza nel fatto che le colossali somme stanziate per il complesso militare-industriale europeo e a sostegno dell'economia tedesca compenseranno del tutto quanto dovuto agli USA - una cifra che verrà pagata dagli europei sotto forma di dazi doganali al 15% -, nonché gli obblighi di acquisto di armamenti per centinaia di miliardi di dollari e di investimenti altrettanto ingenti nell'economia americana.
In attesa dell'esito della riunione della Fed, i mercati azionari, principalmente in America, riceveranno sostegno dalla speranza che il regolatore possa accennare alla possibilità di un primo taglio dei tassi annuale a settembre.
In generale, si ritiene positivo il quadro generale del mercato.
Previsioni per la giornata:
EUR/USD
La coppia è uscita dall'intervallo 1,1585-1,1800, il che aumenta la probabilità di un suo ulteriore declino a 1,1455. Il livello di vendita può essere quota 1,1554.
GBP/USD
La coppia rimane sotto pressione per la negatività del valore locale britannico, nonché per le prospettive di caduta della coppia EUR/USD. Su quest'onda, la coppia potrebbe scendere a 1,3250. Il livello di vendita può essere quota 1,3330.