Il peggio è stato evitato. Questa circostanza ha permesso allo S&P 500 di segnare un nuovo record massimo. Il sedicesimo quest'anno. I dati sull'inflazione USA per luglio non si sono rivelati un segnale di imminente recessione o stagflazione. Ciò è stato sufficiente affinché la folla, incoraggiata dall'ennesimo positivo acquisto del calo, portasse l'indice azionario generale alle stelle.
Reazione degli indici azionari all'inflazione USA
L'aumento del ritmo di crescita dell'inflazione di base al 3,1% e l'indice dei prezzi al consumo ancorato al 2,7% non forniscono un quadro completo. Il diavolo è nei dettagli. Gli investitori sono stati incoraggiati dal fatto che il valore dei beni, nei fatti, non è aumentato. Ciò significa che i dazi non faranno accelerare l'inflazione così rapidamente come fecero nel 2022. Secondo il presidente della Federal Reserve di Richmond Thomas Barkin, nel 2022 gli americani dilapidarono il denaro ottenuto come compensazione per le perdite dovute alla pandemia. Adesso è un'altra storia. Gli americani passano a merci meno costose. Ciò comporta aumenti selettivi dei prezzi.
Se l'inflazione è sotto controllo e il mercato del lavoro si raffredda, è tempo che la Fed riprenda il ciclo di espansione monetaria. L'opionione del Segretario al Tesoro Scott Bessent, nonché gestore di asset Black Rock, è che abbia senso considerare la possibilità di ridurre il tasso dei fondi federali di 50 PB anziché di 25 PB. Quanto più rapido sarà l'allentamento della politica monetaria, tanto meglio per lo S&P 500 e per l'economia statunitense.
I dirigenti aziendali sono sempre più fiduciosi in una dinamica positiva di quest'ultima. Nelle relazioni societarie per il secondo trimestre, il termine recessione è stato utilizzato circa 300 volte. Si tratta dell'indice più basso dall'inizio della contabilità nel 2001. È un dato in netto contrasto con gennaio-marzo, quando si è registrato un brusco aumento di parole relative al declino dell'economia americana dovuto ai dazi della Casa Bianca.
Dinamica dei riferimenti alla recessione nei report aziendali
Dunque, i mercati ritengono che il peggio sia stato evitato. Non ci sarà alcuna recessione nell'economia statunitense nei prossimi 12 mesi, e le tariffe non portano a un'inflazione incontrollata. Inoltre, la crescente probabilità di un aggressivo indebolimento della politica monetaria da parte della Fed offre una appoggio al rally S&P 500.
L'indice azionario generale gode del sostegno di Donald Trump. Questo è costoso, poiché tutti i progetti del presidente USA, finora, hanno avuto successo. Il Congresso ha approvato il Big Beautiful Bill sul taglio fiscale e la Casa Bianca ha stretto accordi per imporre dazi tra il 10% e il 50%. Il dollaro USA e i rendimenti deititoli del Tesoro stanno diminuendo. Il numero di coloro che sono favorevoli a un ammorbidimento della politica monetaria nel FOMC cresce. Tutto va secondo i piani. Se è così, allora il mercato azionario americano può proseguire il rally.
A livello tecnico, nel grafico giornaliero dello S&P 500 si osserva una ripresa della tendenza al rialzo. La rottura della resistenza, in forma di importanti livelli-pivot vicini a quota 6455, consentirà di formare posizioni lunghe sull'indice azionario generale. Alle vendite si dovrebbe passare in caso di calo al di sotto del fair-value a 6390.