EUR/USD
L'euro è riuscito a superare la linea indicatrice EMA 200 e a consolidarsi al di sopra di essa. L'oscillatore Marlin continua a crescere e il prezzo potrebbe raggiungere il limite superiore del canale dei prezzi in area 1,1880.
Oggi negli Stati Uniti saranno pubblicati i dati sull'inflazione dei prezzi alla produzione, domani l'indice CPI, mentre giovedì la BCE presenterà il suo aggiornamento sulla politica monetaria. L'estensione della pausa nel ciclo di tagli dei tassi, così come le aspettative surriscaldate nei confronti della Fed (tre tagli attesi entro fine anno), stanno attualmente sostenendo l'euro. Tuttavia, il problema è questo: la previsione per il CPI di agosto negli USA è del 2,9% annuo contro il 2,7% di luglio, e con un'inflazione di questo tipo, che ci riporta ai livelli di gennaio di quest'anno, anche un solo taglio appare dubbio. La probabilità stimata dagli investitori di un taglio dei tassi a settembre è del 92,6%, a ottobre (ancora dello 0,25%) dell'82,8%, mentre a dicembre, fino a un tasso finale del 3,75%, è del 71,0%. E questo nonostante due tagli siano già scontati nei prezzi. Un brusco ridimensionamento di queste aspettative potrebbe innescare un crollo dell'euro. I rendimenti dei titoli di stato USA sono sensibilmente inferiori all'attuale tasso del 4,50%, solo i titoli a 20 anni rendono il 4,65% (quelli a 30 anni il 4,69%). Pertanto, la Fed sarà probabilmente costretta a tagliare i tassi a settembre, ma lancerà un messaggio molto deciso: non ci saranno ulteriori riduzioni entro la fine dell'anno. Di conseguenza, qualunque sarà la decisione della BCE giovedì prossimo — e qualunque sia la reazione del mercato, a parte uno sviluppo ribassista — tale movimento potrebbe rivelarsi un falso segnale.
Sul grafico H4 nulla ostacola la prosecuzione del rialzo dell'euro. Persino la linea EMA 200 sta invertendo verso l'alto. Restiamo in attesa di un'ulteriore crescita dell'euro e della riunione della Fed.