L'S&P 500 ha registrato il suo 23° record del 2025 grazie agli impressionanti risultati di Oracle e ad un'inaspettata riduzione dei prezzi dei produttori statunitensi ad agosto. Le probabilità di un indebolimento aggressivo della politica monetaria della Fed sono aumentate, il che ha permesso al mercato azionario USA di proseguire la sua marcia vittoriosa.
Dinamica degli indici azionari statunitensi
Le azioni Oracle sono balzate del 36%, il miglior aumento giornaliero dal 1992 per l'azienda che esiste ormai da 48 anni. Di conseguenza, la sua capitalizzazione è aumentata di 247 miliardi di dollari. Il produttore di software è diventato il decimo più grande emittente dell'S&P 500 per valore di mercato, superando JP Morgan. Per quanto impressionanti appaiono i risultati dell'azienda agli occhi degli investitori, nel mercato si dice che Oracle potrebbe essere la nuova NVIDIA.
Nel secondo trimestre, i suoi ricavi da contratti sono cresciuti fino a 455 miliardi di dollari, il secondo valore più alto mai registrato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ancora più scioccante è stato l'annuncio di Oracle della presenza di enormi affari multimiliardari che permetteranno a questa cifra di aumentare in modo significativo. In particolare, la società ha stipulato un accordo con OpenAI per 300 miliardi di dollari.
Un'altra buona notizia è stata il calo mensile dei prezzi alla produzione in agosto. Sembra che le aziende stiano assorbendo bene i dazi della Casa Bianca senza trasferirli ai consumatori. Dopo la pubblicazione del rapporto Trump ha affermato che negli USA non c'è inflazione e che la Fed deve ridurre i tassi il più rapidamente possibile. Le aspettative di una ripresa del ciclo di espansione monetaria spingono l'S&P 500 verso l'alto.
Dinamica dell'inflazione americana
Non sorprende che il numero di ottimisti stia crescendo. Deutsche Bank ha alzato le sue previsioni S&P 500 a 7000 per fine dell'anno, indicando un dollaro debole, una crescita economica migliore del previsto, un posizionamento favorevole e l'ipotesi che metà dell'impatto delle tariffe si sia già trasformato in inflazione.
Seaport Research Partners prevede che l'S&P 500 raggiunga i 6700 entro la fine del 2025 e i 7300 entro la fine del 2026, poiché gli USA manterranno la leadership nel campo dell'intelligenza artificiale. Wells Fargo prevede un aumento dell'11% dell'indice azionario generale per prossimo anno. Finché le spese in conto capitale per l'IA continueranno ad aumentare, le azioni continueranno a crescere.
Pertanto, la combinazione esplosiva delle aspettative per un taglio dei tassi sui fondi federali e della tecnologia di intelligenza artificiale consente all'S&P 500 di riscrivere i massimi. Gli Stati Uniti hanno perso la loro esclusività nel campo della crescita economica, ma ci sono altri settori in cui non hanno eguali. Allo stesso tempo, il calo dell'inflazione ha ridotto i rischi di stagflazione. Le preoccupazioni in merito hanno ostacolato l'indice azionario generale. Ora non ci sono più.
Tecnicamente, sul grafico giornaliero, l'S&P 500 ha quasi a portata di mano il primo dei due obiettivi sulle posizioni long precedentemente annunciati al 6565 e al 6700. Ha senso attenersi alla strategia precedente: comprare i ritiri.