Il pesce puzza dalla testa. Le "Magnifiche Sette" hanno guidato il rally dell'S&P 500. E sono state le primi ad affondare durante le svendite. NVIDIA ha vissuto il giorno peggiore dai tempi del crollo del mercato azionario di gennaio a causa dell'emergere del concorrente cinese DeepSeek. La capitalizzazione della società è diminuita di ben 440 miliardi di dollari. Solo 18 emittenti su 500 hanno una capitalizzazione di mercato superiore a questa cifra. C'è da sorprendersi se i giganti della tecnologia colpiti dalle vendite abbiano trascinato nel baratro l'intero indice azionario generale?
Dinamica delle azioni delle Magnifiche Sette
Tutto ha una fine, sia il bene che il male. Il periodo della stagione degli utili per luglio-settembre ha servito l'S&P 500 fedelmente fino all'inizio di novembre. L'83% delle 424 aziende che hanno pubblicato i risultati ha superato le aspettative di Wall Street in termini di utili. I ricavi hanno superato le previsioni degli esperti del 10,4%. In entrambi i casi, si tratta dei migliori risultati dal secondo trimestre del 2021.
Le "Magnifiche Sette" sono tornate a essere il faro del mercato. Tuttavia, i loro risultati rappresentano solo la punta dell'iceberg. Sottoterra si nasconde un quadro diverso. Ad eccezione di Amazon e Tesla, il settore dei beni di consumo discrezionali sta vivendo una recessione dell'utile. Le vendite delle aziende a bassa capitalizzazione che fanno parte del Russell 2000 sono aumentate di appena l'1,1% su base annua. Il settore dei materiali riesce a galleggiare solo grazie all'aumento dei prezzi dei metalli preziosi.
Le elevate tariffe e l'aumento dei costi associati, insieme alla contrazione di un'attività dei consumatori estremamente importante per i ricavi e gli utili, costringono le aziende a stringere maggiormente la cinghia. In ottobre, hanno annunciato tagli al personale per oltre 153.000 unità, tre volte il dato di settembre. Secondo i dati di Revelio Labs, l'occupazione è diminuita di 9.100 unità dopo un incremento di 33.000 nel primo mese dell'autunno.
Dinamica del rapporto tra la capitalizzazione di mercato delle azioni e l'economia degli Stati Uniti
In questo modo, i titani del mercato azionario non stanno così bene come sembra. Le valutazioni gonfiate delle azioni dei giganti tecnologici e i dubbi che gli investimenti nell'intelligenza artificiale possano ripagarsi hanno provocato vendite nell'S&P 500. Secondo l'indicatore di Warren Buffett, l'indice azionario generale è chiaramente sopravvalutato. L'indicatore confronta l'attuale capitalizzazione di 72 trilioni di dollari con la dimensione dell'economia statunitense. Il valore di mercato è il doppio del PIL, anche tenendo conto della sua impressionante crescita nel secondo e, probabilmente, nel terzo trimestre.
Non tutti gli acquirenti dell'S&P 500 sono pronti a gettare la spugna. JP Morgan osserva che la crescita stagionale dei flussi di denaro da parte degli investitori al dettaglio alla fine dell'anno di norma sostiene l'indice azionario. Sarà così anche stavolta?
Tecnicamente, sul grafico giornaliero l'S&P 500 mostra un ritracciamento rispetto al trend ascendente. La rottura di due delle tre medie mobili indica la serietà delle intenzioni degli "orsi". Finché le quotazioni si manterranno al di sotto del valore equo di 6740, ha senso mantenere e aumentare le posizioni short aperte a 6770.
