Si acuiscono nuovamente le tensioni geopolitiche, con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sotto i riflettori. Secondo il Financial Times, Washington considera il rifiuto dell'Europa di acquistare petrolio e gas russi come un motivo per imporre sanzioni più severe a Mosca. Nel frattempo, il segretario all'Energia degli Stati Uniti Chris Wright sta esortando gli Stati membri dell'UE a orientare i propri acquisti verso le forniture americane.
Il funzionario ha sottolineato che i paesi europei dovrebbero reindirizzare la loro domanda verso l'energia statunitense, compresi il gas naturale liquefatto, la benzina e altri combustibili fossili. “Se gli europei tracciassero una linea e dicessero ‘non compreremo più gas russo, non compreremo più petrolio russo’, la cosa avrebbe un'influenza positiva anche sugli Stati Uniti, li spingerebbe ad adottare una posizione più aggressiva (in materia di sanzioni)? Assolutamente sì”, ha affermato Wright.
Secondo il segretario, acquistare petrolio e gas dagli Stati Uniti è economicamente sensato. Inoltre, la mossa contribuirebbe a rispettare gli accordi previsti dal trattato commerciale in materia di dazi all'importazione. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha infatti già raggiunto un accordo con Trump, con i paesi dell'UE che si sono impegnati ad acquistare energia americana per un valore di 750 milioni di dollari in cambio di dazi più bassi.
A fine agosto, Trump ha avvertito di essere pronto a imporre sanzioni sia alla Russia che all'Ucraina qualora non ci fossero progressi nella risoluzione del conflitto, affermando che tali misure sarebbero state “molto costose” per entrambe le parti.