Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è pronto a prendere misure drastiche! Potrebbe dichiarare lo stato di emergenza e federalizzare Washington «se l'amministrazione della città smetterà di collaborare con i servizi federali per l'immigrazione». Un gesto molto duro!
Sui social, Trump aveva già affermato che la sua amministrazione era stata capace di trasformare la capitale del Paese da una delle città più pericolose degli Stati Uniti e del mondo al suo esatto contrario. Di conseguenza, Washington sarebbe diventata «una delle più sicure, e tutto questo in poche settimane». Allo stesso tempo, il capo dello Stato ha accusato la sindaca Muriel Bowser, rappresentante del Partito Democratico, di aver cercato di peggiorare la situazione. Il motivo di tali accuse è stata la cessazione della collaborazione tra il dipartimento di polizia della capitale e l'Immigration and Customs Enforcement (ICE).
«Muriel Bowser, che per anni ha assistito alla conquista criminale della nostra capitale, ha comunicato al governo federale che il dipartimento di polizia di Washington non collaborerà più con l'ICE in materia di espulsione e trasferimento di stranieri illegali pericolosi», ha dichiarato con indignazione Trump. “Se chiudo un occhio su questo, la criminalità tornerà con nuova forza. Allora, se necessario, dovremo dichiarare lo stato di emergenza!”.
Ricordiamo che a metà agosto il leader americano aveva emanato un decreto che dichiarava lo stato di emergenza a Washington. Trump aveva inoltre inviato le forze dell'ordine federali e la Guardia Nazionale in città, motivando l'azione con il “dilagare della criminalità” nella capitale.
Tuttavia, il decreto è scaduto la scorsa settimana e ora Trump ha bisogno dell'approvazione del Congresso per mantenere il controllo sulla polizia di Washington. Il capo della Casa Bianca è sostenuto dalla maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti e al Senato degli Stati Uniti.
Occorre notare che il Distretto di Columbia, in cui si trova Washington, si è dichiarato “città rifugio”, limitando la cooperazione con le autorità federali competenti in materia di immigrazione.
Nel 2025 Trump aveva già inviato la Guardia Nazionale a Los Angeles, in California. Il motivo? L'ondata di proteste contro la politica migratoria della sua amministrazione.
