Le banche dell'Eurozona si sono ritrovate inaspettatamente a contare le calorie, espresse in dollari. Il capo economista della Banca centrale europea, Philip Lane, ha lanciato l'allarme: se i finanziamenti in dollari dovessero improvvisamente diminuire, il credito all'economia reale potrebbe ridursi rapidamente.
Il segreto sta nei bilanci, o meglio, fuori dai bilanci. Le banche hanno accumulato una notevole quantità di impegni fuori bilancio denominati in dollari, una sorta di “dieta valutaria” con il rischio tangibile di un'improvvisa carestia. Se a ciò si aggiungono fonti di finanziamento instabili si otterrà la ricetta perfetta per lo stress finanziario.
Philip Lane ha spiegato che improvvisi cambiamenti nella liquidità del dollaro possono far sentire le banche come se fossero su un'altalena finanziaria, su cui mantenere l'equilibrio diventa quasi impossibile. Di conseguenza, i prestiti alle famiglie e alle imprese potrebbero diminuire drasticamente, come se i prezzi dei generi alimentari raddoppiassero improvvisamente dall'oggi al domani.
In sintesi, l'Europa si trova alle soglie di una carestia monetaria nel settore bancario. Se il dollaro statunitense dovesse scarseggiare, l'economia potrebbe subire uno shock e potrebbe presto iniziare a risparmiare sui beni di prima necessità.